Amarene e vino Montepulciano d’Abruzzo: sono questi i due ingredienti principali del liquore di ratafia. Uno dei digestivi più amati e diffusi in Abruzzo, insieme al liquore di genziana.
Dal caratteristico sapore dolce, piacevole ma non stucchevole, è perfetto a fine pasto, come digestivo o per accompagnare i dolci o il gelato. E concludere in bellezza il pranzo o la cena, da soli oppure in compagnia!
Ratafia abruzzese: un nome particolare, simbolo di "pace"
Il nome ratafia (presente anche nelle varianti ratafià o rataffia) è un liquore diffuso in Italia e anche in altri paesi europei. Nato probabilmente nel XVII secolo in Piemonte, si è con il tempo esteso ad altre regioni italiane e in particolare in Abruzzo. Dove è diventato un prodotto agroalimentare tradizionale, immancabile a tavola, che spesso viene preparato anche in casa. Decantato e apprezzato anche dal famoso poeta e scrittore abruzzese Gabriele D’Annunzio.
L’origine della parola "ratafia" ha una storia singolare. Sono principalmente due le ipotesi che cercano di spiegare questo nome. La prima si riferisce alla locuzione latina "pax rata fiat", (ossia "la pace è stata ratificata") usata dagli ambasciatori in sede di trattative per la pace, oppure dai militari per sancire la pace con gli avversari. La seconda invece allude all’espressione "Ut rata fiat", che significa "ratificato", usata per accordi commerciali o notarili.
Una peculiarità che la rende ancora più speciale, perché legata a valori come l’amicizia, la pace ritrovata, un accordo finalmente concluso.
La Ratafia del Drago
La Ratafia del Drago racchiude la storia del nostro territorio e del nostro paese, Atessa, e viene prodotta seguendo i metodi che si tramandano di generazione in generazione. Ha una gradazione alcolica di 21 gradi e va servita fredda, per poter apprezzarne tutto il gusto.
Può essere usata per preparare anche dei cocktail: la caipirinha alla ratafia è una variante del tipico drink brasiliano a base di cachaça, zucchero di canna e lime.